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  • Immagine del redattorealessandro spano

Città e visioni post-Covid


A breve torneremo al lavoro e a scuola e ci riuniremo di nuovo nei ristoranti, nei teatri e negli stadi…

Ma quando lo faremo, le città e le loro amministrazioni non potranno limitarsi a tornare al solito fare...

Non solo il Covid-19 minaccia di riapparire in ondate successive, ma dobbiamo anche ipotizzare che se anche fossimo soggetti ad altre future pandemie contro cui lottare, non dovrà più accadere che così tante vite umane vengano perse e l’economia di interi paesi venga paralizzata per così tanto tempo.

E allora come si trasformeranno le nostre città?

Gli ingegneri, urbanisti, architetti e designer avranno un ruolo centrale perché tutti gli spazi, dalla scala cittadina fino a quella domestica andranno ripensati e rimodulati.

I luoghi di aggregazione e le infrastrutture dovranno prevedere la distanza sociale utile per non alimentare la diffusione di eventuali altre pandemie.

Gli stadi, arene, palazzi dei congressi, tribunali, teatri, cinema, bar e ristoranti, andranno rivalutati per una nuova capienza con meno pubblico e con maggiore flessibilità.

Stazioni, metropolitane, bus, treni e aeroporti avranno l’importante ruolo di garantire i nostri spostamenti, agevolmente, senza ingorghi e file, pur garantendo le distanze interpersonali adeguate e la sicurezza.

In poche settimane abbiamo assistito a una trasfigurazione dei luoghi e delle nostre relazioni:

Abbiamo visto le strade e le aree pubbliche sotto una nuova luce.

Abbiamo capito quanto può essere importante poter vivere uno spazio verde vicino casa.

Abbiamo capito quanto può essere importante vivere il rione senza l’utilizzo di automobili.

Abbiamo capito quanto può diventare importante aver studiato in maniera adeguata gli spazi degli edifici, interni ed esterni.

Abbiamo capito che i mezzi pubblici vanno incentivati ma non più dei mezzi di trasporto sostenibili come biciclette e monopattini.

La zonizzazione delle città andrà ripensata dalle amministrazioni, amplificando il decentramento di alcune funzioni e servizi (compreso quello sanitario).

Il rischio è che le persone si riversino sull'utilizzo massiccio di automobili, per questo vanno incentivati al più presto la realizzazione di piste ciclabili e percorsi pedonali, lasciando più spazio ai pedoni, possibilmente protetti dal traffico, in modo da poterci distanziare adeguatamente se necessario.

Insomma, questa è una grande opportunità per cambiare il volto delle nostre città, sarebbe molto grave dimenticare tutto questo e non lavorare già da oggi per una visione che potrebbe migliorare le nostre vite e la nostra salute.

In bocca al lupo a tutti.


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