Solo sulla parola spazio nell'ambito architettonico non basterebbero mesi di dibattito e studio, soprattutto in periodi della nostra vita come questo dove siamo stati costretti necessariamente a ragionare e vivere in uno spazio ben definito, la nostra abitazione.…
Per semplificare mi riporto all'esempio dell’abitazione, nell'abitazione, piccola o grande che sia, noi abbiamo delle abitudini, in qualche modo simili ma allo stesso tempo diverse;
Chi ama più vivere più la camera da letto, chi la cucina, chi il soggiorno, chi la veranda ecc…il compito dell’architettura e dello spazio abitativo è quello di intersecare le abitudini e il modo vivere di ciascuno di noi, sempre rivolgendo uno sguardo attendo al futuro, al modo in cui si evolvono le abitudini e le necessità.
Il problema è che ognuno di noi ha delle ancore di stabilità che si è creato nel tempo per svariati motivi, infanzia, l’immagine che abbiamo di noi stessi, la nostra cultura ecc, che ci confondono e rendono difficile capire chi siamo veramente e come dovrebbe essere il nostro spazio in un determinato momento della nostra vita.
Di tutte queste ancore la maggior parte ci confondono e ci fanno vivere male…mentre solo pochissime sono di fondamentale importanza.
Progettare uno spazio su misura significa quindi sia intersecare le abitudini e le esigenze, sia spogliare la persona per cui si progetta, di tutte le ancore inutili e amplificare la più importante, quella che in qualche modo rappresenta l’identità del cliente, facendola diventare l’essenza del progetto, il fulcro, l’idea forte. Solo così possiamo arrivare ad uno spazio cucito su misura su chi dovrà vivere quello stesso spazio.